Il Comune di Curti, attiguo alla città di Santa Maria Capua Vetere è parte integrante della conurbazione casertana, è posto a 41 metri sul livello del mare e deve la sua notorietà ad un celebre monumento dell'antichità che ne rappresenta ormai il simbolo più evidente: la Conocchia.
Le tesi etimologiche sull'origine del nome del Comune sono varie: se alcuni ritengono che esso derivi da Coorti, unità dell'esercito romano addestrantisi in un galoppatoio del posto, lo storico Teti, riferendosi ad alcune epigrafi latine, alquanto arbitrariamente, sostiene che tale origine etimologica è da ricercarsi nel significato letterale della "Corte" che vuol dire "aia", spiazzo per bacchiare il grano antistante la casa rurale. La tesi più convincente, tuttavia, è quella che si ricollega al modo in cui l'area in questione andò nel tardo antico differenziandosi dall'antica Capua (della quale fino allora era stata parte integrante pur se periferica), acquisendo una propria fisionomia identitaria. All'epoca della presa della metropoli campana i conquistatori Longobardi si installarono in una ben determinata porzione della città occupata, ivi istituendo la "corte" (che non suppone necessariamente la presenza di un re ma anche solo di un duca o, come in questo caso, un conte). Tale fenomeno è tipico del Longobardi in Italia: i nuovi padroni andarono occupando una porzione delle città fisicamente separata dai residenti romani; quella porzione, relativamente a Capua, formò il primo nucleo dell'attuale comune. Esempi più celebri di quello di Curti ma paralleli, il cordusio di Milano e la cortalta di Verona: per l'appunto riconosciuti come i quartieri di stanziamento longobardo nelle rispettive città.
A conferma della tesi sta la posizione decentrata di Curti rispetto alla città antica, il nome stesso - come spiegato - e non ultima l'intestazione della chiesa parrocchiale a S. Michele Arcangelo, a testimoniare la persistenza ab antiquo e in loco di un Culto micaelico come noto particolarmente praticato dai Longobardi.
La storia di Curti, chiamato nelle fonti pergamenacee a partire dal XIII sec. Villa Curtium, Villa delle Curti, e poi Le Curti, si confonde e si mescola con la storia plurisecolare dell'antica Capua, della quale fu uno dei quartieri. Tale origine è documentata dai resti di antichi monumenti che si trovano sul suo territorio, oltre alla ricordata Conocchia.
Solo con l'avvento dell'occupazione francese del 1806 Curti, così come gli altri casali della Città di Capua, assume proprie funzioni amministrative autonome acquistando in seguito un proprio stemma.
Il Mausoleo della Conocchia, o semplicemente la Conocchia, è il principale monumento del paese. Si tratta di un monumento funerario che si erge imponente e maestoso sul percorso dell'antica Via Appia; il nome popolare deriva dalla forma che ricorda la conocchia (o fuso), oggetto usato per filare.
Eccezionale testimonianza del barocco antico[senza fonte] e datato presumibilmente nel II secolo d.C., il sepolcro è dotato di undici nicchie ove si posavano le urne cinerarie. Secondo la tradizione vi fu sepolta anche Flavia Domitilla, la matrona romana nipote di Vespasiano, perseguitata da Domiziano perché cristiana.
La Conocchia può dirsi fra i più significativi monumenti che siano giunti fino a noi conservando "quasi intero" il loro carattere plastico; giacché i notevoli restauri apportati al tempo di Ferdinando IV di Borbone e ancora più tardi hanno preservato le strutture fatiscenti ma hanno alterato in qualche particolare l'aspetto originario.
Il territorio comunale è pianeggiante e la superficie complessiva è di 1,73 Kmq con una densità abitativa di 4.146,24 abitanti per Kmq. La popolazione residente si è sostanzialmente assestata intorno alle 7145 unità con scostamenti minimi tra nascite e decessi ed emigrazioni da e verso altri comuni.
Per il 2014 l’indice di natalità è stato dell’ 8,78% per ogni 1000 abitanti, mentre l’indice di vecchiaia è pari a 143,32 ultrasessantacinquenni ogni 100 giovani.
La popolazione residente, analizzata alla luce delle diverse fasce di età, è sostanzialmente regressiva essendo composta per il 14,93% da persone comprese nella fascia di età 0-14 anni e per il 19,31% da persone di età superiore ai 65 anni.
Il 46,97% della popolazione è costituito da maschi, mentre il 53,03% da donne.
Il numero dei celibi/nubili ammonta a circa 3006 unità. I coniugati sono circa 1788. Fra la popolazione residente si annovera una percentuale pari al 4,13 % di stranieri stabilmente residenti, circa 296 unità, per lo più di origine marocchina (24,66%).
Il Comune risulta ben collegato con arterie stradali, in particolare, con la SS 7 e con l’Autostrada del Sole.
L’attività economica prevalente è quella commerciale.
L’attività artigiana è discretamente sviluppata.
Non si riscontrano insediamenti industriali di particolare rilevanza.
L’Amministrazione, fermo restando le competenze in materia sociale in capo all’Ente di Ambito ex L.328/2000, è particolarmente sensibile a promuovere iniziative in favore delle persone in stato di bisogno.
Nel Comune di Curti sono presenti i livelli scolastici fino alle scuole secondarie di primo grado.
La mancanza di scuole secondarie di secondo grado nell’ambito del territorio comunale determina un certo pendolarismo scolastico, che privilegia principalmente il vicino centro di Santa Maria C.V.
In particolare sono presenti: sedi di partito e di sindacato; associazioni culturali operanti nel campo della ricerca storica sulle origini e tradizioni del territorio; la proloco; associazioni sportive e di volontariato.
Nell’ambito dei punti di svago ed ospitalità si segnala la presenza delle seguenti attività/strutture: diversi bar-caffè; un campo di calcio; una struttura bocciofila; diversi ristoranti.
Nel territorio comunale è presente un presidio permanente di 118 .